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L'uomo che comprò la luna - Teatro Comunale "Antica Valeria" - Decimomannu venerdì 09 agosto 2019.



Venerdì 09 Agosto 2019
ore 16.00 - ore 18.15 - ore 20.30
Ingresso Gratuito - Posti limitati 
Residenti nel Comune di Decimomannu

L’uomo che comprò la Luna è una commedia del 2018 scritta da Geppi Cucciari, Barbara Alberti e diretta da Paolo Zucca. La pellicola, prodotta dalla Indigo Film e da Rai Cinema viene distribuita per la Sardegna dalla “Sardegna Film Commission”. La pellicola è stata proiettata per la prima volta alla Festa del Cinema di Roma, poi in diverse sale della Sardegna e successivamente, visto il riscontro positivo ai botteghini, in diverse sale in tutta Italia.
Trama: Una coppia di agenti segreti italiani riceve una telefonata concitata dagli Stati Uniti: pare che qualcuno, in Sardegna, sia diventato proprietario della luna. Il che, dal punto di vista degli americani, è inaccettabile, visto che i primi a metterci piede, e a piantarci la bandiera nazionale, sono stati loro. I due agenti reclutano dunque un soldato che, dietro lo pseudonimo di Kevin Pinelli e un marcato accento milanese, nasconde un’identità sarda: si chiama infatti Gavino Zoccheddu e la Sardegna ce l’ha dentro. Per portarla in superficie i due agenti ingaggiano un formatore culturale sui generis che, da emigrato nostalgico, trasforma Gavino in un archetipo del vero maschio sardo. Gavino approda nell'isola, alla ricerca dell’uomo che si è impossessato della luna. E finirà per scoprire molto di più di se stesso.
L’uomo che comprò la luna è una commedia “etnica” completamente imbevuta di quella “sardità” con cui Gavino deve confrontarsi. Alla regia c’è Paolo Zucca, al suo secondo lungometraggio dopo L’arbitro (già corto pluripremiato); alla sceneggiatura ci sono Geppi Cucciari e Barbara Alberti. Insieme confezionano una trama che è giusto definire “lunare”, non solo perché vede al centro l’imprendibile Selene, ma anche perché è stralunata e surreale, e contiene eguali parti di poesia e di farsa. Il punto di forza della commedia è la conoscenza approfondita che Zucca e Cucciari hanno della loro terra, che dà loro la libertà di prendersi in giro con disinvoltura senza lasciarsi intimidire da alcun tipo di correctness.
Solo alla fine però ci si renderà davvero conto che il film racconta la riappropriazione di un’identità geografica, proponendosi come un’ode a tutti i sardi che le radici se le tengono strette, così come si tengono stretto il diritto di sognare e quei “fondamentali” che privilegiano lealtà e rispetto.

Prenotazione obbligatoria in Biblioteca

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