Il 10 dicembre si è celebrato il novantesimo anniversario del Premio Nobel a Grazia Deledda, e sono diverse le curiosità che ho trovato in giro per la rete su questa ricorrenza e non solo. Come è noto l’autrice nuorese si aggiudicò il Nobel per la letteratura nel 1926, ma un articolo del quotidiano La donna sarda ci ricorda che
"Durante la selezione nel 1926, il comitato per il Nobel alla letteratura decise che nessuna delle nomination di quell'anno rispondeva ai criteri così come stabiliti dalla volontà di Alfred Nobel. Secondo lo statuto della Fondazione Nobel, il premio in casi simili può essere riservato per l'anno successivo, e questo statuto fu così applicato». Questo spiega perchè negli annali del Premio il nome della scrittrice risulti erroneamente nel 1926: in estrema sintesi, perchè la casella dell'anno risultava ancora vuota. (La donna sarda)
Altra curiosità è che la Deledda vinse dopo un’attesa durata 13 anni e ben 18 nomination, come leggiamo su un articolo apparso sulla Nuova Sardegna del 13 ottobre 2016.
E la scrittrice nuorese è la protagonista del «romanzo in forma di teatro» Quasi Grazia, ultima fatica di Marcello Fois, pubblicata da Einaudi nel novembre 2016.
Al centro, tre momenti della sua vita lontani decenni l'uno dall'altro: il giorno in cui Grazia lascia la Sardegna e tutto quello che rappresenta, il giorno in cui vince il premio piú prestigioso al mondo e il giorno in cui un dottore la guarda negli occhi per trovare parole che non facciano troppo male. In mezzo, la vita tutta. Ed è seguendo con calore quella vita che questo libro non smette mai d'interrogarsi (e d'interrogarci) sulla scrittura, l'amore coniugale, il ruolo della donna e il senso del fare artistico.
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