“Non scorderò mai mia madre, perché fu lei a
piantare e nutrire i primi semi del bene dentro di me.” (Immanuel Kant)
Madre e figlio, Picasso 1902
La
letteratura è piena di romanzi, libri di narrativa o saggi dedicati alla figura
materna. Le mamme amano, sorridono, pregano, soffrono, piangono, si rimettono
in piedi e talvolta scrivono.
In
occasione della festa della mamma, vogliamo rendere un omaggio a tutte le madri
proponendo alcune letture interessanti che raccontano del ruolo di madre
secondo diversi punti di vista e in diverse situazioni.
La
Festa della Mamma ha origini anglosassoni. Nella quarta domenica di Quaresima
si celebrava la Mother’s Sunday, cioè una giornata in cui a ogni figlio lontano
era concesso di tornare a casa per far visita alla propria madre. Solo da un
secolo ad oggi questa ricorrenza è stata istituzionalizzata in tutto il mondo e
celebrata con fiori e cioccolatini… oppure con i libri, come facciamo noi!
Le mani della madre Dopo aver indagato la paternità nell’epoca
contemporanea con Il complesso di Telemaco e altri libri di grande successo,
Massimo Recalcati volge lo sguardo alla madre, andando oltre i luoghi comuni,
anche di matrice psicoanalitica, che ne hanno caratterizzato le
rappresentazioni più canoniche. Attraverso esempi letterari, cinematografici,
biblici e clinici, questo libro racconta i volti diversi della maternità
mettendo l’accento sulle sue luci e le sue ombre.
Non esiste istinto materno; la madre non è la genitrice del figlio; il padre non è il suo salvatore. La generazione non esclude fantasmi di morte e di appropriazione, cannibalismo e narcisismo; l’amore materno non è senza ambivalenza. L’assenza della madre è importante quanto la sua presenza; il suo desiderio non può mai esaurire quello della donna; la sua cura resiste all’incuria assoluta del nostro tempo; la sua eredità non è quella della Legge, ma quella del sentimento della vita; il suo dono è quello del respiro; il suo volto è il primo volto del mondo.
Una nuova interpretazione della maternità di fronte alle difficoltà e ai cambiamenti di oggi.
Non esiste istinto materno; la madre non è la genitrice del figlio; il padre non è il suo salvatore. La generazione non esclude fantasmi di morte e di appropriazione, cannibalismo e narcisismo; l’amore materno non è senza ambivalenza. L’assenza della madre è importante quanto la sua presenza; il suo desiderio non può mai esaurire quello della donna; la sua cura resiste all’incuria assoluta del nostro tempo; la sua eredità non è quella della Legge, ma quella del sentimento della vita; il suo dono è quello del respiro; il suo volto è il primo volto del mondo.
Una nuova interpretazione della maternità di fronte alle difficoltà e ai cambiamenti di oggi.
Puoi trovare il romanzo presso:
Biblioteca comunale Decimoputzu 155.64
REC
Biblioteca comunale Decimomannu 155.64
REC
Philomena. Quando Martin Sixsmith, noto giornalista in cerca di nuova
occupazione, accetta di incontrare quella donna sconosciuta, non ha molte
aspettative. Ma poi, la donna lo invita a indagare sul segreto che, dopo un
riserbo di quasi cinquant'anni, la madre Philomena le ha svelato, e il suo
istinto da giornalista non sa tirarsi indietro. Philomena è poco più che una
ragazzina quando rimane incinta. È giovane e ingenua, senza cognizione dei
fatti della vita e la società irlandese del 1952 la considera ormai una "donna
perduta". Rinchiusa in un convento, poco dopo darà alla luce Anthony. Per
tre anni si occupa di lui tra quelle mura, fino a quando le suore non glielo
portano via per darlo in adozione, dietro compenso, a una facoltosa famiglia
americana, come accadeva in quegli anni a migliaia di altri figli del peccato.
Non c'è stato giorno da allora in cui Philomena non abbia pensato al suo
bambino, senza mai abbandonare il sogno di ritrovarlo, e cercando in segreto di
rintracciarlo. E senza immaginare che, dall'altra parte dell'oceano, anche suo
figlio la sta cercando. Nella sua ricerca, Martin porterà alla luce segreti,
ipocrisie e soprusi occultati per anni e annoderà le fila di due anime separate
alla nascita e spinte l'una verso l'altra da una sete d'amore inesauribile.
tati per anni e annoderà le fila di due anime separate alla nascita e spinte
l'una verso l'altra da una sete d'amore inesauribile. Il giornalista Martin
Sixsmith racconta la storia vera di un’adozione forzata avvenuta nell’Irlanda
degli anni Cinquanta. Philomena Lee, una giovane rimasta incinta al di fuori
del matrimonio, venne costretta infatti a partorire in convento, per poi
vedersi strappare il suo bambino, che le suore dettero in adozione a una
famiglia di ricchi americani. Cinquant’anni dopo la donna decide di mettersi
sulle tracce del figlio perduto.
Dal libro è stato tratto il fortunato
film con protagonista Judi Dench.
Puoi trovare il romanzo e il DVD presso:
Biblioteca comunale Assemini N V SIX
Biblioteca comunale Elmas N V SIX
Biblioteca comunale Siliqua DVD PHI
Ogni storia è una storia d'amore. Ed è proprio
l’interrogativo fondante che Alessandro D’Avenia si pone in apertura di queste
pagine, invitandoci a incamminarci con lui alla ricerca di risposte. In questo
libro straordinario incontriamo anzitutto una serie di donne, accomunate dal
fatto di essere state compagne di vita di grandi artisti: muse, specchi della
loro inquietudine e spesso scrittrici, pittrici e scultrici loro stesse, argini
all’istinto di autodistruzione, devote assistenti, o invece avversarie, anime
inquiete incapaci di trovare pace. Ascoltiamo la frustrazione di Fanny, che
Keats magnificava in versi ma con la quale non seppe condividere nemmeno un
giorno di quotidianità, ci commuove la caparbietà di Tess Gallagher, poetessa
che di Raymond Carver amava tutto e riuscì a portare un po’ di luce nei giorni
della sua malattia, ci sconvolge la disperazione di Jeanne Modigliani,
ammiriamo i segreti e amorevoli interventi di Alma Hitchcock, condividiamo
l’energia quieta e solida di Edith Tolkien. Alessandro D’Avenia cerca di
dipanare il gomitolo di tante diversissime storie d’amore, e di intrecciare il
filo narrativo che le unisce, in un ordito ricco e cangiante. Per farlo, come
un filomito, un “filosofo del mito”, si rivolge all’archetipo di ogni storia
d’amore: Euridice e Orfeo. Un mito che svolge la sua funzione di filo (e in
greco antico per indicare “filo” e “racconto” si usavano due parole molto
simili, mitos e mythos) perché contempla tutte le tappe di una storia d’amore,
tra i due poli opposti del disamore (l’egoismo del poeta che alla donna
preferisce il proprio canto) e dell’amore stesso (il sacrificio di sé in nome
dell’altro). Ogni storia è una storia d’amore è così un libro che muove dalla
meraviglia e sa restituire meraviglia al lettore. Perché ancora una volta
D’Avenia ci incanta e ci sorprende, riuscendo nell’impresa di coniugare il godimento
puro del racconto e il piacere della scoperta. E con slancio ricerca nella
letteratura – le storie che alcuni uomini, nel tempo, hanno raccontato su se
stessi e l’umanità a cui appartengono – risposte suggestive e potenti, ma anche
concrete e vitali. Per poi offrirle in dono ai lettori, schiudendo uno
spiraglio da cui lasciar filtrare bagliori di meraviglia nel nostro vivere
quotidiano, per rinnovarlo completamente nella certezza che “noi siamo e
diventiamo le storie che sappiamo ricordare e raccontare a noi stessi”.
Puoi trovare il romanzo presso:
Biblioteca Comunale di Elmas N 1 DAV
Biblioteca Comunale di Siliqua 853.92 DAV
Biblioteca Comunale di Decimomannu N 1 DAV
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