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Proiezione del film documentario Baraka presso la Biblioteca Comunale di Elmas

L'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2015 "Anno internazionale della luce e delle tecnologie basate sulla luce", iniziativa globale per sensibilizzare tutti i cittadini sull'importanza della luce e delle tecnologie ad essa applicate. Il Sistema Bibliotecario Bibliomedia ha proposto per tutto il 2015 diverse iniziative sul tema. Essendo la luce alla base di procedimenti che riguardano fotografia e cinema, le iniziative si chiuderanno con la proiezione del docufilm Baraka di Ron Fricke, che si terra lunedì 21 dicembre alle ore 18 presso la Biblioteca Comunale di Elmas. L'evento, organizzato in collaborazione con i Circoli del Cinema "La Macchina Cinema" e "L'Alabicco", sarà articolato in presentazione del film, proiezione e dibattito, ed avrà la durata di ca. due ore. Prima della proiezione si terrà inoltre la premiazione dei partecipanti al Contest fotografico LiberandoLuce.

Il film. Dall'alba al tramonto, una giornata per viaggiare attraverso il mondo e gli uomini che lo abitano racconta l'umanità attraverso immagini di qualità e classe straordinarie, accompagnate da un commento musicale non meno esaltante. Apparentemente privo di alcun filo conduttore, il film svela lentamente il suo intento: mostrare la disarmante bellezza intrinseca nella natura così come nell'uomo, quale essere vivente e quale essere sociale. La religione e il rapporto con la natura (due cose che coincidono, sotto certi punti di vista) sono le chiavi di volta nella comprensione dell'evoluzione spirituale delle varie compagini dell'umanità, anche nei momenti più cupi della sua Storia - l'Olocausto, la povertà delle favelas, la cementificazione selvaggia. Un'opera incantevole, emozionata ed emozionante. Come la vita stessa..
Eppure non è solamente un documentario. Quando nel 1992 Ron Fricke decise di intraprendere la strada che lo avrebbe portato alla realizzazione del film, aveva alle spalle la direzione di un mediometraggio e soprattutto l’esperienza fortemente influenzante dell’esser stato il direttore della fotografia nell’ambizioso e sperimentale progetto Koyaanisqatsi, film documentario di nuova concezione diretto da Godfrey Reggio nel 1982. Le similitudini fra i due lavori sono molte e ben evidenti, eppure Fricke riuscì ad apportare qualcosa in più di veramente determinante all’idea avuta dal collega dieci anni prima. Innanzitutto nella tecnica.
Ciò che è eccezionalmente sbalorditivo è la qualità dell’immagine che davvero mai come in questo caso raggiunge una perfezione tale da rendere incredulo lo spettatore per i primi cinque minuti, ovvero finché occhio e mente comprendono che per la successiva ora e mezza potranno tranquillamente godere indisturbati nella visione. Una vastissima gamma di colori è perfettamente resa sulla bidimensionalità dello schermo che non faticherà a evidenziare nemmeno gli incredibili passaggi tonali nei giochi luce/ombra che caratterizzano parte del film.
La qualità è talmente alta che quando alcuni abitanti dell’antica città di Bhaktapur in Nepal spazzano ci sembrerà di poter toccare con mano e respirare la polvere sollevata. Così come nei verdi spazi dei campi di riso a Bali, dove l’impressione di poter sentire i profumi dell’erba è tangibile. E che dire del roboante suono delle poderose cascate?
Questo prodigio della tecnica cinematografica è reso possibile in parte da elementi già esistenti e in parte dalla geniale inventiva del regista. Fricke si è infatti progettato e costruito da sé la macchina da presa con la quale ha girato il pianeta nei luoghi più reconditi e sperduti per realizzare le sue riprese ed elabora l’idea di un cinema che non preveda né l’uso della parola, né della recitazione. La sua intenzione è creare un poema visivo e sonoro che indaghi in maniera evocativa il rapporto fra uomo e natura, fra spirito-uomo e spirito-natura, in quanto buona parte delle immagini è dedicata a riti religiosi di varie religioni fra loro molto distanti. Questo non per sostenere la forza della religione, ma per documentare la sacralità del gesto che l’uomo compie durate le funzioni religiose. E’ un tracciare l’ombra dello spirito dell’uomo che sfrutta la materia per mettersi in contatto con lo spirito della natura.
Tutto ciò contrasta e stride con le frenetiche immagini metropolitane che caratterizzano la sezione centrale dell’opera. Una immersione nei diversi ambienti, una proposta di stili di vita differenti dal nostro, Baraka è un’esperienza sensoriale, da provare per vivere tutte le possibilità offerte dal mezzo espressivo cinematografico.

Per informazioni
Biblioteca Comunale di Elmas
Piazza di Chiesa, 3
Elmas (CA)
tel 0702135095 
biblioteca@comune.elmas.ca.it
www.bibliomedia.ca.it
https://www.facebook.com/sistemabibliotecariobibliomedia/

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